Automazione industriale e sostenibilità, un connubio possibile
L’automazione industriale è sempre di più al centro dell’attenzione in questi ultimi anni non solo per la spinta dovuta all’industria 4.0, ma anche per la sua capacità di migliorare l’efficienza e di incrementare la sostenibilità dei processi. Le tecnologie sono sempre più a portata di tutti e diventano abilitanti di nuovi modelli di business.
La fabbrica integrata
La visione futura è quella di una fabbrica integrata dove le macchine colloquiano fra loro e con i sistemi centralizzati e dove si simula di più grazie ai gemelli digitali che integrano dati dal campo con specifiche di progetto per poter monitorare le prestazioni e trarne informazioni utili.
Questo tipo di approccio permette di implementare un modo nuovo di lavorare dove i produttori di impianti e macchinari industriali possono creare e condividere con i clienti le specifiche sotto forma di modelli di simulazione. Tutto questo crea un nuovo modo di relazionarsi tra il committente e il cliente e nello stesso tempo abilita lo scambio di informazioni tra le varie figure coinvolte nel processo di progettazione.
Automazione industriale e sostenibilità
L’automazione è sicuramente oggi strettamente connessa alla sostenibilità. Basti pensare che le apparecchiature e le soluzioni di automazione non solo consumano meno energia, ma sono anche in grado di migliorare i processi attraverso i sistemi di gestione delle risorse, i sistemi di esecuzione della produzione (MES) e la Business Intelligence. Il tutto con l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva senza investire in ampliamenti e/o nuovi impianti, portare la disponibilità operativa al suo massimo, evitare i tempi di fermo non pianificati, gli sprechi con la variabilità del prodotto finale e i fallimenti nel controllo della produzione (dovuti alla mancanza di informazioni in tempo reale per chi prende le decisioni).
Ma se i vantaggi sono molto chiari e ben definiti quali sono i rischi di un’automazione sempre più spinta?
Va premesso che il processo di produzione dei prodotti come concepito nell’ultimo secolo non può esistere senza una qualsiasi forma del lavoro. Inoltre, quelli che sono i rischi, in realtà rappresentano delle nuove opportunità. Primo fra tutti il rischio di ritrovarsi con una forza lavoro sostituita dalle soluzioni automatiche. Ma il punto principale non è la perdita di un posto di lavoro, ma soprattutto una riqualificazione delle competenze che nuove mansioni richiedono. Si tratta di rendere più sostenibile il luogo di lavoro favorendo la differenza di genere e supportando azioni che tengano conto dell’invecchiamento della forza lavoro. L’automazione è sempre di più uno strumento collaborativo dove uomini e macchine si supportano e si integrano con le loro specificità.