Esempi nel campo dell’automotive
Un elegante esempio del ruolo della meccatronica nello sviluppo dei sistemi moderni è offerto dall’ambiente automobilistico il quale si è sviluppato negli ultimi trent’anni per un crescente numero di componenti elettroniche che sono state integrate. L’uso di queste componenti permette infatti non solo di raggiungere prestazioni sempre più spinte ma anche di verificare il corretto funzionamento delle parti secondo il principio dei sistemi esperti cioè senza richiedere ad un intervento esterno di aprire la “scatola” per comprendere cosa non funziona dentro al meccanismo e riferendosi al computer di bordo anche come elemento terminale di interfaccia verso l’uomo.
L’elettronica dentro i veicoli si sono aperti la strada prima tramite l’adozione di dispositivi in grado di controllare in maniera completamente elettronica i meccanismi elettrici interni del motore: sostituito lo spinterogeno con una centralina elettronica di accensione; poi si è implementato il sistema di iniezione elettronica che ha dimostrato ben presto un progresso notevole rispetto l’approccio classico, la riduzione di parti meccaniche in movimento, soggette ad usura, depositi, vibrazioni, ha ridotto notevolmente sia i guasti dei dispositivi che semplificato le tecniche di manutenzione. L’iniezione elettronica era realizzata tramite una serie di sensori di posizione per l’albero a camme, i pistoni, il flusso d’aria, e l’acceleratore, mentre un microcontrollore dedicato determina il tempo di apertura delle valvole.
Pressapoco negli stessi anni, le aziende automobilistiche compresero le enormi potenzialità che potevano risolvere questo tipo di sistemi e investirono in un gran numero di ricerche su sistemi meccatronici.
I risultati conseguiti con l’iniezione elettronica dimostrarono infatti come opportuni sistemi di controllo digitale poteva di un colpo superare quelle barriere costituite dalle limitazioni tecniche delle progettazioni meccaniche. La sfida, si parla della metà degli anni settanta, era quindi quella di determinare quali componenti della vettura potevano avere una maggiore prestazione quando alcune componenti meccaniche fossero sostituite da opportune componenti meccatroniche.
I primi sistemi che ne risultarono furono i sistemi per il controllo elettronico della frenata (Automatic Braking System, ABS) ed il sistema per il controllo elettronico della accelerazione (Traction Control System, TCS). Il primo in grado di relazionare le velocità di relazione dei pneumatici con l’accelerazione rilevata da sensori a bordo, e quindi in grado di modulare la pressione del circuito idraulico in maniera da evitare il bloccaggio delle ruote, il secondo (introdotto all’inizio degli anni 90) in maniera opposta regolava l’iniezione elettronica per evitare lo slittamento delle gomme durante fasi di accelerazione troppo spinta.
Di più recente introduzione è il controllo dinamico del veicolo (VDC) in grado di controllare anche la rotazione angolare e le conseguenti accelerazioni centrifughe.
Alcuni di voi, quelli che hanno autovetture di più recente costruzione si saranno resi conto dell’introduzione ormai in tutti i veicoli di un “computer di bordo”, una sorta di visualizzatore di molte delle componenti di stato del veicolo: dalla velocità corrente al consumo istantaneo, dal limitatore di velocità, al contachilometri elettronico. Il motivo di questo cambiamento è dovuto soprattutto al fatto che in questi ultimi venti anni, di pari passo al processo di generazione di nuovi servizi controllati elettronicamente all’interno della vettura, vi è stata una spinta di “accentramento ed integrazione” dell’elettronica di modo che gli stessi sensori possano essere utili a più di un servizio contemporaneamente.
In figura solo alcuni dei sensori che sono ad oggi contemporaneamente presenti in un veicolo. L’uso combinato di questi sensori/attuatori, insieme alla ricerca nei fenomeni fisici che essi controllano ed ai meccanismi di ottimizzazione ha permesso oggi di ottenere da questi veicoli prestazioni estreme, come per il più recente “common rail”, che consente ai motori diesel di consumare circa la metà dei motori a benzina offrendo ad oggi le stesse prestazioni in termini di potenza, l’ASR che consente di integrare in uno controllo di trazione, frenata e stabilità garantendo l’intervento elettronico per limitare al minimo le condizioni di instabilità del veicolo,…